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Sestri Levante in pillole… Segesta e Tigullorum

Sestri Levante deve il soprannome di “città dei due mari” alla sua particolare conformazione geografica che vede il centro storico sorgere su un isolotto collegato alla terraferma da un istmo che si prospetta tra due baie, quella delle Favole e quella del Silenzio. E proprio a questa sottile striscia di terra che unisce le due suggestive baie fa riferimento l’antico mito che spiega l’origine di Sestri Levante.

Nel Mar Ligure sorgeva un’isola rigogliosa e incontaminata che Nettuno, re dei Sette Mari, dedicò a una delle sue figlie, la sirena Segesta. Il dio del mare affidò alle sirene, alle nereidi e alle ondine il compito di proteggere l’isola dall’attacco dei pirati e dei pescatori. Mentre le ninfe si ergevano sugli scogli a sorvegliare la perla del mare, ai tritoni non era permesso salire in superficie ed erano costretti a rimanere sul fondale per non disturbarle.

Un giorno il tritone Tigullio, udito il canto delle sirene, trasgredì all’ordine del padre ed emerse dalle acque per nuotare verso gli scogli. Qui vide Segesta cantare e specchiarsi nelle acque limpide e se ne innamorò. Tigullio allungò un braccio per toccare la coda della sirena, che, folgorata da quel gesto, ricambiò all’istante l’amore del tritone.

Ma Nettuno non tardò a scatenare la sua ira e pietrificò le due giovani creature, il braccio di Tigullio e la coda di Segesta, che così uniti formarono un istmo collegato alla terraferma che diede origine a Segesta Tigullorum, l’odierna Sestri Levante.

La travagliata vicenda di Segesta e Tigullio è stata d’ispirazione per Hans Christian Andersen. Lo scrittore che soggiornò a Sestri Levante nel 1833, prese spunto dall’antica leggenda per una delle sue fiabe più note, La sirenetta, pubblicata nel 1837.

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